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Ricicliamo le batterie 18650 al Litio

  Prima di cominciare, vi invito a leggere un interessantissimo articolo che illustra "La doppia vita delle batterie al Litio”   Fatta questa doverosa premessa, mi compiaccio farvi sapere che, in svariati anni di utilizzo, ho percorso qualche migliaio di Km. con la mia bici elettrica alimentata da batterie al Litio “ riciclate ” Ma dove si trovano le batterie da riciclare ? Beh, ad esempio, nel 99% dei pacchi batteria che alimentano i nostri notebook, di qualsiasi marca essi siano. Al loro interno, vengono installate delle celle 18650 al Litio , che.se messe a confronto con qualsiasi altro tipo di ricaricabili oggi conosciute, non solo non temono paragoni in termini di prestazioni, ma rappresentano oggi, quanto di meglio si possa avere per ridurre il più possibile l’inquinamento ambientale, dovuto alla loro discarica, al termine del loro ciclo vitale. (E se volete sapere “perché ?”, rinnovo l’invito a leggersi l’articolo sopra citato) Qualche caratteristica: Lunga D...

Come aprire un pacco batterie di un notebook ed estrarre le celle al Litio

- Importante premessa - Le operazioni descritte in questo post devono essere eseguite da persone che “sanno quello che fanno” e che dispongono di una certa “manualità” perché nella eventualità di un accidentale cortocircuito, se non rimosso istantaneamente, le batterie al Lito, possono arrivare al punto di espoldere, e causare danni a persone e/o cose. Perciò declino ogni responsabilità nei confronti di chi voglia cimentarsi in quanto di seguito descritto, e… occhio a quello che fate OK ? In rare occasioni (Come in quelle della foto accanto) si riesce, sernza troppe difficoltà, a trovare un punto dove infilare qualcosa di abbastanza fino, per far leva ed aprire agevolmente il contenitore, ma, quasi sempre, essendo scatole di plastica che dopo essere state riempite con le batterie, vengono termosaldate da chi le produce, occorre solitamente passare alle “maniere forti”.   Dotandosi di uno scalpello appuntito, una buona morsa e un martello, prima si individua la linea di demarca...

Saldature sui poli positivo e negativo, delle 18650 al Litio

Dopo aver estratto e separato le celle ed aver rimosso, facendo leva con delle pinze, ciò che rimane delle lamelle punzonate che abbiamo precedentemente troncato per dividerle (in genere troveremo le batterie accoppiate due a due, ma per controllarle singolarmente con la nostra strumentazione e necessario separarle) , abbiamo finalmente le nostre 18650 che useremo per preparare un pacco batteria composto da una o, nella maggioranza dei casi, svariate celle. In qualsiasi caso, abbiamo prima bisogno di predisporre dei punti di saldatura per poterle poi collegare tra loro di modo da raggiungere diversi voltaggi (in serie) e/o diverse capacità. Prima di deporre lo stagno, puliremo con dei “cotton fioc” imbevuti di alcool (o ancor meglio di liquido flussante) le superfici su cui andremo ad intervenire. N.B. Consiglio, per effettuare le operazioni di seguito descritte in sicurezza e precisione, l’uso di una bella “morsa”  che tenga ben salde le celle. Considerata la ridotta superficie...

Carica batterie per celle al Litio e controllo sulla funzionalità delle stesse

Ora che abbiamo estratto dai contenitori, separato le celle 18650, e preparate per essere saldate l’una con l’altra, nulla ci potremmo fare se non avessimo a disposizione uno strumento che ci permetta innanzi tutto di ricaricarle, e successivamente,di verificarne il grado di efficienza, per poterle poi “accoppiare” in modo corretto (argomento di un prossimo post).   A questo scopo, esistono in commercio vari modelli di caricabatterie molto sofisticati, (sono dei veri e propri “microcomputer”), con cui avremo la possibilità di determinare il funzionamento e la capacità di ogni singola cella con un elevato grado di precisione. Uno dei più efficienti, conosciuti, (ed economici) è senz’altro l’ Imax B6 (nella foto). Questo piccolo ed economico “gioiellino”, oltre a permettere la gestione di ogni tipo di batteria (litio, piombo, NiCd, NiMH), ha perfino la possibilità di essere interfacciato ad un pc (ma per collegarlo, c’è da lavorarci un po ,,,)  Per ciò che vogliamo ottenere, ...

Preparare pacchi batterie al Litio di qualsiasi forma e dimensione con le 18650

Ogni singola cella, come già detto, ha una tensione nominale di 4,2 volt. Collegando in serie più celle, si possono facilmente ottenere voltaggi di 8,4 Volt, 12,6 Volt e così via, in modo da poterle utilizzare per alimentare svariati tipi di apparecchiature elettroniche In questo caso, esistono in commercio dei piccoli distanziatori che ci permettono di “comporre”, con un certo livello di professionalità, pacchi anche molto grandi, e comunque di ogni forma e dimensione in modo da potersi adattare alle esigenze più svariate   Nell’esempio della foto qui affianco, c’è in preparazione l’ultimo pacco batterie appositamente studiato per alimentare un motore da 250 Watt di una mia bici elettrica

Collegare batterie in serie, in parallelo, o in serie+parallelo

Svariate possono essere le configurazioni con cui potremmo decidere di costruire un pacco batterie con le 18650. A seconda delle esigenze di voltaggio e capacità dell’apparecchiatura elettrica/elettronica che vorremmo, con esso, alimentare. Nel caso sia necessaria una corrente maggiore di quella erogabile da una singola cella, avremo la necessità di accoppiare in parallelo diverse batterie. In questo modo, verranno viste come un’unica cella da 4,2 volt, ma di capacità più elevata. Se però, ad esempio accoppiassimo 2 celle in parallelo, non potremo “bilanciarne” la carica (di seguito spiegheremo di che si tratta) pertanto dovremo cercare di accoppiare quelle con capacità il più possibile simile . Questo perché, se una cella si scarica completamente, mentre un’altra è scarica a metà, quando si passa alla ricarica, il nostro caricabatterie non le potrà distinguere, e continuerà ad erogare corrente fino a completare il ciclo. Ma visto che una delle celle raggiungerà una carica completa ...